Rotolo di fesa di tacchino farcito

Ovvero, aiuto ho dei ragazzini a pranzo

Con questa ricetta di solito vado sul sicuro quando abbiamo a pranzo dei giovani ospiti, figli di nostri amici o amici di Clarissa. E’ un piatto semplice e saporito e di solito piace anche ai più piccoli. Si può cucinare il giorno prima perché si conserva molto bene e può essere accompagnato con delle patate o con una semplice insalatina. Quando poi riesco a formare con la farcia una perfetta C, come l’iniziale del nome di mia figlia, allora mi sento una madre molto “cool”. Comunque vi avverto: piace anche ai grandi.

Ingredienti

  • fesa di tacchino 800/900 g
  • 1 fetta di mortadella alta 3 mm
  • 4 uova
  • erba cipollina
  • timo
  • due spicchi di aglio in camicia
  • sale q.b
  • pepe
  • vino bianco 200 ml
  • olio extra vergine di oliva

Come preparare il rotolo di tacchino farcito

Rompete le uova in una ciotola, battetele leggermente, salate e poi aggiungete delle foglioline di timo e degli steli di erba cipollina tagliuzzandoli con delle forbici da cucina. In un padellino antiaderente di 20 cm di diametro fate una piccola frittata, giratela ma non fatela cuocere troppo. Mettete da parte su un piatto. Prendete ora la fesa e se ne siete capaci apritela a libro in modo da ottenere un’unica fetta- io non ci riesco mai – oppure chiedete al vostro macellaio di farlo per voi. Apritela su un tagliere e battetela leggermente col batticarne. Salate leggermente la carne in quello che sarà l’interno dell’arrosto e stendete la mortadella sulla fesa. Sovrapponete ora la frittata con le erbe aromatiche alla mortadella e iniziate ad arrotolare la carne con la sua farcia ben stretta all’interno. Quando avrete finito fermate il vostro rotolo con dello spago da cucina. Iniziate da una delle estremità, legandolo ben stretto e continuate così in modo da avvolgerlo tutto. Ora massaggiate bene il sale su tutto il vostro arrosto e aggiungete anche del pepe macinato al momento.

In una pentola capiente che possa contenere il vostro arrosto aggiungete tanto olio da coprire il fondo e un pò di più. Fatelo scaldare su fiamma vivace, senza farlo fumare e poi iniziate con la sigillatura della carne. Io inizio dalle due estremità e le faccio rosolare bene per cinque minuti ciascuna; di solito mi sembra che questo tempo sia sufficiente ad ottenere un bel colore, ma voi fate i vostri esperimenti. Aiutatevi con delle pinze o con un paio di mestoli per tenere su l’arrosto in questa fase, per evitare di bruciarvi con l’olio.

Quando avrete finito con le due estremità stendete l’arrosto nella pentola e immaginando che abbia quattro lati, fateli cuocere sempre su fiamma viva per cinque minuti ciascuno. Procedete fino ad ottenere una carne ben colorita. Dopo aver finito con la rosolatura aggiungete i due spicchi di aglio in camicia, sfumate con il vino bianco versandolo non direttamente sull’arrosto, ma intorno ad esso e lasciate evaporare l’alcol raschiando con cura eventuali parti attaccate sul fondo. Ora abbassate la fiamma al minimo e fate andare la vostra fesa di tacchino pianissimo, senza coprire, lasciando fremere appena l’olio; girate ogni 10 minuti irrorando spesso la carne col suo fondo di cottura. Fate cuocere così per un’ora e un quarto circa. Servite tagliando le fette un pò spesse, insieme a delle patate o con un’insalata condita con una emulsione alla senape.

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